Col naso all' insù

Ci sono momenti in cui tutto si ferma. Quella serata, con quel tramonto, è stato uno di quelli. Mi hanno detto che lungo la strada diverse persone erano li, con la propria macchina digitale puntata verso il cielo per catturare quegli istanti, per renderli eterni. Anch'io l'ho fatto. Anche se so che è un'illusione. Queste immagini come tutte le immagini, sono solo quello che ci appare, nulla rimane nella foto del nostro stato d'animo in quel momento. Lo possiamo solo serbare nei nostri ricordi, ma anche qui il tempo che passa ci mette del suo. Fa come l'acqua sulla roccia, li modifica, li modella, facendone diventare qualcosa di diverso.





E allora arrivano le parole, e provano a fare quello che le immagini, da sole, non riescono a fare. Alla visione di quello spettacolo, tutto il resto sparisce, le gioie ma anche i dolori, le vittorie e i problemi non esistono più. Magicamente le nostre sinapsi vengono addormentate da quelle luci e da quei colori così belli, così diversi, così poco naturali. Problemi, vittorie, gioe e dolori vengono risucchiati chissà dove. Non esiste più nulla, solo quei colori e quel silenzio. Sembra di essere al cospetto del grande disegno.

Poi, tutto pian piano si spegne, ogni momento che passa lo spettacolo non è più quello di prima. E, ad un certo punto, ti accorgi che è ora di smetterla, quello che stai guardando non è più uno spettacolo. Il rumore di fondo del mondo sta tornando, ti entra nelle orecchie, le sinapsi si risvegliano e allora tutto ricomincia...

Come prima. Come prima?