Il primo dei 92 elementi naturali che ha il nome di uno scopritore, è il fosforo. Henning Brandt era un alchimista e come molti altri alchimisti, stava cercando di produrre o ricavare l'oro da qualche materiale comune. Brancolavano nel buio questi strani personaggi, un po' maghi e un po' scienziati.
Il signor Brandt lavorava con l'urina, probabilmente per il colore che pensava essere l'indizio della presenza del prezioso metallo. Dal liquido riuscì ad isolare una sostanza cerosa e giallastra, ma soffiandoci sopra, si accese e bruciò emettendo una fredda luce bianca, che gli causò comunque una ustione alla mano! Era il fosforo, quello che successivamente diventò il quindicesimo elemento della tavola periodica.
Ovviamente lui non si rese conto di avere fatto una cosa grandiosa, di essere il primo essere umano della storia che legava il proprio nome alla scoperta di un elemento, anzi. Probabilmente avrà stramaledetto quella sostanza per il dolore che gli aveva causato alla mano e per il fatto che non si trattava sicuramente di oro, essendosi completamente volatilizzata.
Il fosforo infatti a contatto con l'aria si combina spontaneamente con l'ossigeno dell'aria e forma anidride fosforica, liberando un forte calore che causa l'ustione. A sua volta l'anidride reagisce con l'acqua dei tessuti corporei e forma l'acido fosforico che li corrode. Ultimo effetto nefasto: il fosforo incombusto penetra nel corpo causando un avvelenamento. Proprio per queste "qualità" è stato, a partire dal primo conflitto mondiale ed ancora oggi da alcuni paesi, tra cui Israele e gli Stati Uniti, usato per produrre armi da guerra.