L'affermazione non è quindi del tutto corretta. Non è possibile capire bene questa cosa se non si "usano" le particelle. Pensando che le sostanze sono, a livello microscopico, null'altro che atomi (nel senso di Democrito) con le proprietà di cui sono dotate, tra cui il movimento, allora è facile immaginarsi il modo in cui una sostanza evapora. Come, ad esempio, l'acqua sulla lavagna rappresentata nella figura sotto, che, dopo qualche minuto non c'è più.
Tre sono i movimenti che bisogna considerare:
- le particelle di azoto e ossigeno che formano l'aria muovendosi urtano le particelle dell'acqua (liquida) che stanno sulla lavagna fornendo loro l'energia per staccarsi una alla volta dal gruppo.
- le particelle di acqua stessa si muovono, a volte quelle al confine del gruppo ricevono una "spallata" sufficiente a vincere l'attrazione che le tiene lì e le fa staccare dal gruppo (forse ti è capitato di vedere un caso del genere anche nell'animazione: "la differenza tra solidi liquidi e gas").
- infine anche le vibrazioni delle particelle della lavagna (non rappresentate nella figura) forniscono a quelle dell'acqua l'energia che le aiuta a liberarsi.
Grazie a questi urti le particelle che inizialmente formano un gruppo abbastanza unito sulla superficie della lavagna, dopo poco tempo si trovano frammiste a quelle dell'aria. L'acqua a questo punto è diventata un gas, al pari dell'azoto o dell'ossigeno, e per fare ciò non ha dovuto raggiungere la temperatura critica di 100°C, che avrebbe permesso al liquido di evaporare pure al suo interno. A quella temperatura infatti la velocità media delle particelle di acqua è sufficiente a vincere l'attrazione delle compagne anche all'interno di un immenso gruppo di particelle, e muovendosi all'impazzata, creano quelle bolle di vapore acqueo (ma sempre acqua è!)che vediamo salire in una pentola d'acqua messa sul fornello per cuocere la pasta.