* * * * * Coriandoli! * * * * *

Carnevale è da poco passato, ma sui polsi di qualche allievo ancora ci sono i braccialetti che servono da pass per entrare alle varie manifestazioni. Non sono del tutto in ritardo quindi con l'argomento di questo novantanovesimo e ultimo post del vecchio ciclo. Dal prossimo LeInfinitePossibilità si rinnova!

Qualche giorno fa salendo le scale incontro l'esperto che stava scendendo. Ci fermiamo, stretta di mano, sorrisi, come va? Le solite cose insomma, e si capisce che entrambi non abbiamo in realtà nulla da dirci in quel momento. Ci toglie di impaccio Giorgia, una mia ex allieva ora al liceo, che passando nel corridoio, mi vede e viene verso di me con un sorriso smagliante. L'esperto coglie la palla al balzo, saluta, si gira e ricomincia a scendere i gradini. Capisco subito il motivo della gaiezza di Giorgia che mi dice: "sore* grazie a lei ho preso 6* in chimica!!!".


Mi viene un colpo al cuore e rimango un attimo senza sapere cosa dire né fare. Poi, girandomi verso l'esperto che nel frattempo distava non più di quattro o cinque metri, le rispondo: "dovresti dirlo a quel signore là!"

Per capire il motivo del mio momento di impasse devo spiegare altro. Da un paio d'anni l'esperto è venuto a conoscenza delle lezioni che faccio sul modello particellare e, ahimè, la cosa migliore che è riuscito a dire è: "non ti dico di non farlo in questo modo perché esiste la libertà didattica". Tradotto, se non esistesse certo te lo vieterei! Ed in un eccesso di entusiasmo è arrivato a paragonare i disegni dei ragazzi alla lavagna a dei coriandoli, sostenendo così che non capivano nulla di quello che si stava facendo.

Questa osservazione per quanto mi riguarda, non è certo veritiera, e me lo dimostrano oltre alla partecipazione attiva e interessata dei ragazzi alle lezioni, anche alcuni fatti come quello appena raccontato. Giorgia non è stata la prima, e spero non sia l'ultima, che viene a dirmi una cosa del genere. Posso aggiungere che ad esempio Elisa, entusiasta di quanto aveva imparato mi disse: "io sono l'unica della classe che capisce quando il professore (del liceo) spiega queste cose, gli altri si guardano in faccia con espressioni interrogative".

A nulla sono valse, nei colloqui con l'esperto, le motivazioni e le spiegazioni da me date, e sono pure purtroppo consapevole, che anche le evidenze di questo tipo che testimoniano la soddisfazione dei ragazzi per la buona preparazione ad affrontare il liceo, non servano ad un granché a convincere chi sostiene: "in fin dei conti chi lo dice che le medie servono a preparare per il liceo (o ad altre scuole di successivo grado)?".

Credo che qui stia un grosso problema che suscita timori in primis da parte dei docenti, e non viene realmente mai affrontato, si preferisce pensare che nessuno sia in grado di giudicare il loro (ehm.. nostro) operato, si simula la valutazione della scuola demandando ai superiori il compito di giudicare quello che la scuola fa, e quindi i docenti fanno. Come se i destinatari del servizio scolastico fossero loro. Situazione chiaramente paradossale e assurda.

La scuola fornisce un servizio a qualcuno, ed è questo qualcuno che, evidentemente, dovrebbe giudicare quanto ricevuto. Perché non abituiamo i ragazzi a giudicare, come pomposamente è sostenuto nei diversi documenti che io ho visto in questi anni in cui sono elencate in maniera cavillosa decine e centinaia di buone intenzioni dell'attività didattica, incominciando proprio a farli valutare quello che da noi ricevono? Sarebbe una rivoluzione?

*In Svizzera i professori vengono chiamati sori non prof e 6 è il voto massimo che equivale al 10 italiano.